FABBISOGNI FORMATIVI, LE PRIME ANALISI DEL REPORT ANPAL - UNIONCAMERE

FABBISOGNI FORMATIVI, LE PRIME ANALISI DEL REPORT ANPAL - UNIONCAMERE

Alla vigilia degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il mercato del lavoro in Italia appare in fermento. L’analisi condotta da Anpal e Unioncamere nel Rapporto sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali, professionali e formativi (2022-2026) offre uno spaccato interessante.

“Il rapporto analizza i risultati più recenti degli scenari previsivi sui fabbisogni occupazionali che da diversi anni vengono elaborati nell’ambito del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, con l’obiettivo di fornire un contributo utile per l’orientamento e la programmazione della formazione. (…) Si prevede un fabbisogno occupazionale complessivo compreso tra 4,1 e 4,5 milioni di lavoratori, di cui 1,3-1,7 milioni di unità determinate dalla componente di crescita economica mentre il fabbisogno di occupati nel quinquennio dovuto per sostituzione del personale in uscita per naturale turnover supererà 2,8 milioni di unità. Si stima che dirigenti, professioni specialistiche e tecniche, con un fabbisogno intorno a 1,6-1,7 milioni di occupati nel quinquennio, rappresenteranno quasi il 40% del totale del fabbisogno, inoltre le competenze green saranno sempre più pervasive, e la stima del fabbisogno di personale con competenze digitali di base sarà compresa tra 2,1 e 2,3 milioni di occupati.” (Fonte www.Anpal.it)

Dall’analisi dei dati elaborati dal Sistema informativo Excelsior emerge anche il comportamento delle imprese rispetto agli investimenti effettuati nei diversi ambiti della trasformazione digitale.

“Negli ultimi anni si evidenzia una forte crescita degli investimenti per lo sviluppo di nuovi modelli di business, come il digital marketing e l’analisi dei comportamenti e dei bisogni dei clienti per garantire la personalizzazione dell’offerta, risultato che è coerente con l’esigenza di un ripensamento dei modelli organizzativi delle imprese nella direzione dello sviluppo e di un maggiore utilizzo dei canali digitali per la promozione e la vendita dei propri prodotti e servizi. E’ rilevante, inoltre, l’incremento degli investimenti nelle tecnologie, tra cui cloud, mobile, big data analytics, cyber security, IoT e software per l’acquisizione e la gestione di dati a supporto delle decisioni, della progettazione e ingegnerizza-zione dei prodotti/servizi.  Per quanto riguarda le figure assunte, si rileva una prevalenza delle professioni in digital marketing, fra i quali business analyst, social media manager e digital media specialist. Per implementare gli in-vestimenti in trasformazione digitale più innovativi, nei prossimi anni potranno essere strategiche professioni emergenti come il cloud computing specialist, big data specialist, data scientist, l’esperto in IoT, lo specialista nell’IA e il robotics specialist.  Alla ricerca e formazione di queste ultime figure potrà dare un ulteriore slancio il “Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024”, attraverso cui il Governo italiano mira a mantenere la competitività tecnologica dell’Italia a livello internazionale.” (fonte: ANPAL: il rapporto sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali ; professionali e formativi 2022-2026)

L’analisi dei fabbisogni di competenze evidenzia invece come siano gli ambiti della Digital Trasformation e della Green economy ad avere un ruolo centrale nel medio e lungo termine.

“Questa trasformazione del sistema economico in chiave di sostenibilità investirà il mercato del lavoro coinvolgendo in maniera trasversale i settori e le professioni (…) I risultati delle indagini Excelsior confermano che le imprese hanno intrapreso la ricerca di competenze green, ma anche digitali, per dare slancio alla ripresa. (…) Per realizzare la transizione verde emergerà la necessità di specifiche professioni, green jobs, soprattutto nei settori individuati come prioritari. Altri green jobs – trasversali ai diversi settori – potranno diventare sempre più strategici all’interno delle organizzazioni, come l’informatico ambientale, che sarà chiamato a sviluppare software e applicazioni dedicate all’ambiente, l’avvocato ambientale, il mobility manager o l’energy manager.” (fonte: ANPAL: il rapporto sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali ; professionali e formativi 2022-2026)

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