TURISMO: IL BEL PAESE RESTA SEMPRE UNA META AMBITA

TURISMO: IL BEL PAESE RESTA SEMPRE UNA META AMBITA

I flussi turistici analizzati dall’Istat negli ultimi due anni (2017 e 2018) premiano ancora il Bel Paese.

“Il 2017 è stato un altro anno di notevole crescita del movimento turistico in Italia: gli esercizi ricettivi registrano un nuovo massimo storico, dopo quello del 2016, con oltre 420 milioni di presenze (+4,4% rispetto al 2016) e 123 milioni di arrivi (+5,3%). La crescita è stata superiore a quella media europea.”

(fonte: istat.it) Nel 2018 è il turismo interno ad essere in netta espansione, “si stima che il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia pari a 78 milioni e 940 mila, valore in notevole crescita rispetto al 2017 (+19,5%) che rafforza la tendenza positiva registrata a partire dal 2016.”(fonte: istat.it). L’Italia del resto vanta un patrimonio paesaggistico, storico e culturale straordinario come testimonia una delle ultime decisioni del comitato scientifico Unesco che riconosce le colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità.

L’intensa attività turistica che si registra nel Paese porta con sé sempre una boccata d’ossigeno per il nostro prodotto interno lordo e se ci sono realtà come la città di Venezia che subisce duri contraccolpi dall’elevata affluenza di turisti, altre realtà vivono esclusivamente grazie all’indotto.

“Le mete principali in Italia sono la Puglia (13,1%) e l’Emilia-Romagna (9,9%) per le vacanze lunghe estive e il Trentino-Alto Adige (31,0%) per quelle invernali. In autunno al primo posto si posiziona la Lombardia (14,2%) e in primavera la Toscana (14,1%), principale destinazione delle vacanze brevi dell’anno (16,4%).” (fonte: istat.it)

Un mercato importante che si è andato ad affermare nel tempo è quello della ricezione turistica, espressione certamente generica ma che abbraccia realtà emergenti e non. Nell’immaginario collettivo resta immutata la percezione di un’industria alberghiera solida nelle grandi città e nei siti balneari alle quale oggi si va ad affiancare una fitta rete di agriturismi, B&B, case vacanze, ostelli, affittacamere ecc… All’esplosione del business hanno contributo indubbiamente due fattori, il primo è legato alla diffusione delle nuove tecnologie e a tutto ciò che ne è conseguito: se smartphones e piattaforme online di intermediazione ci permettono in pochi istanti di selezionare, prenotare e pagare, una legislazione espansiva e alle volte allegra, ha permesso il proliferare di molteplici attività.

I flussi turistici meritano un’analisi attenta e qualitativa poiché ci forniscono la misura del volume d’affari generato e della mole di affluenza gestista da un territorio. Se le città d’arte ad esempio non subiscono quasi mai una flessione sui dodici mesi (il quasi fa riferimento al calo stagionale registrabile nei mesi estivi) i siti balneari e quelli montani vivono esclusivamente grazie alla stagionalità, discorso diverso invece per le provincie dell’entroterra dedite, nella grande maggioranza dei casi, ad ospitare un turismo mordi e fuggi.